Sylvain Timsit: le 10 tecniche di manipolazione sociale
Un decalogo, creato nel 2002 da Sylvain Timsit, mostra le 10 tecniche di manipolazione sociale attraverso le quali, media e politici, condizionano l’opinione pubblica.
Possiamo affermare che, mai come oggi, le 10 tecniche di manipolazione vengono utilizzate in forma incessante dai mezzi di informazione.
Questo è diventato ancora più evidente, soprattutto a partire dall’ultima presunta pandemia; un evento di portata mondiale caratterizzato da livelli di manipolazione mediatica mai conosciuti prima, con un’intesa quasi totale di tutti i media ufficiali.
Chi ha osato esprimere il proprio dissenso riguardo alla narrazione ufficiale dei fatti, è stato, violentemente, censurato o emarginato.
Hanno sostituito del tutto la libera informazione con la dittatura del pensiero unico.
Ormai è evidente che i media possono plasmare l’opinione pubblica, creando una “realtà virtuale” che spesso si discosta, anche di molto, dai fatti.
Ci sono molti studi riguardo all’influenza dei media; uno di questi, spesso attribuito Noam Chomsky ma elaborato dall’autore francese Sylvain Timsit, è noto come le 10 tecniche di manipolazione sociale.
La sua intenzione era mostrare come i media utilizzino strumenti psicosociali per distrarre “lo spettatore”; i problemi reali sono minimizzati e sono “nascoste” alla maggior parte del pubblico le reali intenzioni di molte misure economiche, politiche o sanitarie.
L’obiettivo è di rendere la società cieca, sottomessa e meno critica.
«In uno Stato, che sia democratico oppure totalitario, i governanti devono fare affidamento sul consenso. Si devono assicurare che i governati non comprendano che sono loro, in realtà, ad avere il potere. Si tratta del principio fondamentale del governo.» Link.
Noam Chomsky.
Le 10 strategie di manipolazione sociale.
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La strategia della distrazione.
Antico fondamento del controllo sociale, consiste nel distogliere l’attenzione delle masse lontano da problemi reali e importanti. Le cosiddette “armi di distrazione di massa“.
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Creare problemi per offrire soluzioni.
Creare un grave problema dal nulla, produrrà una determinata reazione; la situazione imprevista condurrà le masse ad accettare o richiedere, come “male necessario“, la soluzione che, in realtà, si vuole imporre.
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La strategia della gradualità.
Per ottenere il tacito consenso popolare a misure politiche inaccettabili, è sufficiente introdurre i cambiamenti in modo graduale.
Si tratta del noto modello psicosociale definito come “la finestra di Overton“. -
La strategia del differire.
Per convincere le masse ad accettare un’idea impopolare è presentarla come qualcosa di doloroso, ma necessario. Qualcosa che accadrà in futuro, “sempre per il nostro bene“.
È molto più facile per le persone accettare un sacrificio futuro piuttosto che uno immediato perché non ne saranno influenzati qui e ora. -
Parlare alle persone come se fossero bambini.
La maggior parte della pubblicità utilizza discorsi, argomenti, personaggi e intonazioni infantili, proprio come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni, incapace di comprendere idee complesse.
In questo modo i media riescono ad ingannare le masse; gli spettatori, con molta probabilità, tenderanno ad una risposta o reazione sprovvista di senso critico. -
Utilizzare le emozioni per sopprimere la riflessione.
E’ una strategia subdola volta a provocare un corto circuito di un’analisi razionale e sopprimere il senso critico dell’individuo.
L’uso delle emozioni “apre una porta all’inconscio“; questo permette di inculcare idee, desideri, paure e timori, o indurre comportamenti… -
Tenere le persone all’oscuro della verità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. Un popolo ignorante e remissivo è semplice da governare!
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Convincere le masse ad accettare la mediocrità.
L’idea è di promuovere inconsciamente la convinzione che sia bene essere una persona ignorante e non intellettuale. Per Timsit la risposta è chiara: il consumismo e le banalità ci stanno ipnotizzando.
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Indurre negli individui il senso di colpa.
Consiste nel far credere alle persone di essere responsabili di tutto ciò che sta accadendo. In questo modo, le masse incolperanno se stesse invece di accusare il sistema.
Questo crea negli individui uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della loro azione: senza azione non c’è rivoluzione! -
Conoscere gli individui meglio di quanto loro conoscano se stessi.
Modelli psicosociali applicati hanno permesso al “sistema” di ottenere una conoscenza avanzata dell’essere umano, soprattutto nella sua forma psichica.
Questo permette di conoscere le reazioni delle masse alla subdola propaganda che loro diffondono.
Le 10 tecniche di manipolazione sociale permettono quindi al sistema, attraverso i media, di condizionare pensieri e azioni delle masse.
La domanda che sorge spontanea è: come possiamo difenderci?
Prima di tutto dobbiamo riappropriarci del nostro spirito critico!
Dobbiamo smettere di dare eccessiva attendibilità ai media cercando fonti sicure di informazione libera e alternativa, che non siano sul libro paga di chi ci bombarda 24 ore al giorno con fake news. La televisione è la più importante arma nelle mani dei manipolatori.
Anche internet e i social media sono pesantemente controllati e censurati, ma è ancora possibile trovare voci libere che usano questi strumenti per diffondere la verità dei fatti.
Conoscere le 10 tecniche di manipolazione sociale utilizzate dai media ci consentirà infatti di decidere come reagire quando le identificheremo.
Infine, dobbiamo diffondere la consapevolezza riguardo a queste tematiche per cercare di risvegliare la nostra società occidentale dal torpore e dalla passività in cui giace.
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
Perché con questa spada “vi uccido” quando voglio
Io non perdono. Non perdono e tocco!
Athos de La Fère